martedì 19 novembre 2013

Rimborso Ryanair - III' puntata

L'interazione è andata meglio di quanto mi aspettassi. Dopo avere inviato la documentazione via posta cartacea (con una ricevuta di ritorno che non mi è mai arrivata), ho ricevuto una email in cui mi si chiedeva di compilare la parte del Certificato Medico presente ne Il Modulo che - causa inottemperanza del medico di mia sorella - non era stata compilata debitamente. Allegato alla mail c'era un pdf con la parte de Il Modulo relativa solo al certificato. Non posso certo attribuire questo "respingimento" ad un disservizio della compagnia assicuratrice visto che, da un punto di vista formale, Il Modulo in effetti da questo punto di vista peccava, o meglio, le informazioni richieste erano tutte presenti, ma non erano nel formato richiesto. Così, dopo una telefonata al medico per capire se i motivi per i quali si era rifiutato di compilare Il Modulo erano concreti o dovuti a bizzarria personale, e avendo appurato che delle due ipotesi la seconda era quella giusta, sono riuscito ad avere i fogli compilati come richiesto. Nel frattempo avevo risposto alla mail chiedendo se potevo inviare loro la documentazione che richiedevano via mail, anzichè spedire un'altra busta con costi connessi, e vista la risposta affermativa, ho scannerizzato questi nuovi fogli e li ho inviati come pdf.

Nel giro di pochi giorni (4-5 gg) ho ricevuto una risposta - sempre via mail - in cui mi si informava che la mia richiesta di rimborso era stata accettata, che l'importo sarebbe stato accreditato sul mio conto entro 20 giorni, e inoltre era presente l'importo del rimborso e un dettaglio di come era stato determinato. Ovviamente si trattava di una cifra inferiore a quella richiesta, ma - come precistato nella II puntata - io mi ero tenuto alto, considerando nel mio calcolo anche le tasse, anche se comunque la differenza tra il rimborsato e la mia proposta era maggiore di quanto mi aspettassi.

Così, partendo dalla spiegazione dei costi rimborsati da loro, mi sono addentrato nei dettagli della Lettera di Assenza che a prima vista mi era sembrata particolarmente complicata, e da questa indagine sono addivenuto alle seguenti conclusioni.

Quella sotto è uno stralcio impersonale della Lettera di Assenza in cui si vede lo spaccato dei costi:



Le voci possono essere così spiegate (i costi sono per 4 persone):

1) Tariffa per il volo di andata: è il costo netto del volo di andata
2) Tariffa e tasse per il volo di andata: sono le tasse del volo di andata
3) Tariffa per il volo di ritorno: è il costo netto del volo di ritorno
4) Tariffa e tasse per il volo di ritorno: sono le tasse del volo di ritorno
5) Spesa per passeggero (BADM): non so, Business Administration ?
6) Spesa per passeggero (CANX): non so, Cancellazione ?!?
7) Spesa per passeggero (ETS): Emission Trading System, un balzello di cui si trovano articoli vari
8) Spesa per passeggero (WC): è il costo del check-id online, WC = Web Checkin
9) Spesa per passeggero (BBG1): è il costo per l'unico bagaglio che avevamo previsto (forse se ne avessimo considerato più di uno, gli altri sarebbero stati BBG2, BBG3, ...)

Naturalmente i costi 2) e 4) non vengono considerati per il rimborso perchè si tratta di tasse. In realtà nella mail che mi ha mandato la compagnia assicuratrice, una nota informava che se si vuole richiedere il rimborso anche di queste allora bisogna rivolgersi direttamente alla Ryanair, ma visto l'importo esiguo non ho ritenuto opportuno imbarcarmi in un'altro tunnel burocratico come quello da cui stavo uscendo.

I costi 1), 3) e 8) sono stati considerati e divisi per 2, correttamente visto che richiedevo il rimborso per 2 persone su 4. Purtroppo questa divisione è stata applicata anche al costo del bagaglio 9), cosa sulla quale non mi trovavo d'accordo visto che il bagaglio era intestato ad una persona che non ha volato e quindi non abbiamo potuto imbarcare niente.

Non erano stati considerati i costi 5), 6) e 7) (BADM, CANX, ETS). Inoltre, per ogni persona, la compagnia toglie una franchigia di 15 euro, che comunque è prevista dal contratto.

La mail di rimborso concludeva con una frase che, riassunta, lasciava aperta la possibilità di chidere spiegazioni; questa cosa la considero un punto positivo, visto che generalmente - sebbene il testo di queste comunicazioni debba attenersi ad una gentilezza di prassi - si tende a scoraggiare il cliente a "disturbare" ulteriormente. Ho quindi approfittato per chiedere spiegazioni sulla determinazione del costo, chiedendo informazioni sulle voci di costo non considerate e sul frazionamento del costo del bagaglio.

E' comunque sbagliato accontentarsi in queste situazioni; queste compagnie infatti hanno tutto l'interesse a fare in modo che la gente parta completamente scoraggiata, pensando qualcosa come "ci provo ma non servirà a niente", e poi si senta miracolata quando la compagnia risarcisce, anche solo parzialmente, quanto dovuto; in questo modo il risarcito tende a sopravvalutare quanto riceve, proprio perchè inaspettato, e si accontenta anche di un importo minore, e il risarcente - contando su questo effetto - prova a lucrare sulla differenza tra quanto avrebbe dovuto sborsare e quanto effettivamente sborsato. Non insinuo che sia stato questo il caso ma - e qui parlo di opinioni personali, anche in considerazione della protezione che banche e assicurazioni godono da parte dei governi, oltre che da nutrite schiere di avvocati - non ritengo remota la possibilità che qualche compagnia... ci provi.

Ad ogni modo la mia richiesta di spiegazioni (e implicitamente di rivedere al rialzo l'importo rimborsato) è stata ignorata, e dopo un po' ho ricevuto il bonifico per la somma determinata dalla compagnia. Ho ritenuto non valesse la pena proseguire con la trafila per ottenere la differenza, anche perché temevo si dovesse ricorrere e impelagarsi in un pantano ancora più difficile.

Personalmente, viaggiando con persone equilibrate ed esponendosi per importi non rilevanti, ritengo non sia conveniente fare l'assicurazione, anche perché questa ha un costo fisso, non dipendente dal prezzo del biglietto, e quindi spendere 17 euro a persona per un biglietto da 50 euro è molto meno sensato che spenderne 17 per un biglietto da 500. Inoltre con il giochetto delle tasse esplicite e implicite una persona che spende 200 euro per un biglietto senza avere visibilità di come sia frazionato questo importo nelle sue varie voci di costo, potrebbe scoprire - al momento del rimborso - che 180 erano tasse interne, e quindi non soggette a rimborso, e 20 il vero prezzo del volo, da cui avere diritto solo alla restituzione di questi ultimi, meno la franchigia, meno le spese per avere tutti i documenti, meno lo sbattimento, meno bla bla bla... Non conviene.

domenica 27 ottobre 2013

Comprare una stampante - II° Puntata - Quale stampante ?

Una volta deciso che comunque si vuole comprare una stampante, nonostante quello che ho detto nella I° Puntata, sorge il problema di decidere quale.

Le stampanti laser costano troppo secondo me per un uso casalingo, sporadico, e soprattutto per l'uso di chi non è tanto propenso a stampare ma lo fa solo quando obbligato, come me, costo che tra l'altro è già alto per i modelli che stampano solo in bianco e nero, facendo sì che quelle a colori siano addirittura improponibili; inoltre si legge in giro che il toner delle stampanti laser faccia anche male alla salute, poiché è una polvere che - in quanto tale - un po' vola sempre e ha la tendenza a finire nei polmoni i quali, come è ovvio, non sono stati pensati per reagire correttamente alle microparticelle di toner.

Scartate le laser, e quelle ad aghi che andavano un bel po' di anni fa, rimangono le Inkjet, ovvero quelle a getto di inchiostro, ovvero stampanti che sparano delle micro goccioline di inchiostro sul foglio di carta.

Le stampanti che ho preso come riferimento sono queste due, considerando che come minimo dovevano essere WiFi, si potesse stampare da telefono o tablet, e avessero un display almeno un po' parlante per interagire con loro:

Canon Pixma MG 4250:
http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Printers/Inkjet/PIXMA_MG4250/


Epson Expression Home XP-405:
http://www.epson.it/it/it/viewcon/corporatesite/products/mainunits/overview/11541

Il problema principale di questo tipo di stampanti è che se utilizzate infrequentemente tendono ad intasarsi. Infatti le micro goccioline di inchiostro che sparano sono veramente micro, si parla di circa 3 Pico Litri, dove Pico è una unità di misura pari a un bilionesimo di litro, cioè un milionesimo di milionesimo di litro. Per fare un parallelo un Pico è l'equivalente di un Tera, ma dalla parte opposta, cioè partendo da un litro se lo moltiplichiamo per 10 abbiamo un Deca-litro, per 100 abbiamo un Etto-litro, per 1.000 abbiamo un Kilo-litro... se lo moltiplichiamo per 1 milione di milioni abbiamo un Tera-litro, che è poi la stessa cosa di un Tera-byte. Se invece di moltiplicare il litro lo dividiamo, allora se lo dividiamo per 10 abbiamo un Deci-litro, per 100 un Centi-litro, per 1.000 un Milli-litro... e se lo dividiamo per 1 milione di milioni abbiamo un Pico-litro. Ecco, le goccioline di inchiostro che spara una stampante Inkjet sono di qualche Pico-litro, generalmente per i modelli casalinghi da 2 a 6 Pico-litri. E' quindi immaginabile che gli ugelli che sparano queste goccioline abbiamo un buchino veramente infinitesimale, e quindi non è difficile immaginare che - se usate poco - un po' di inchiostro possa seccarsi e si otturino con una certa facilità. (Ci sarebbe anche da chiedersi come simili meraviglie possano costare meno di una polo appena un po' di marca). Per evitare che gli ugelli si intasino si possono fare delle procedure di pulizia delle testine della stampante, che però si dice consumino molto inchiostro, e - come vedremo - il costo dell'inchiostro è tutt'altro che trascurabile.

Ovviamente quando le testine si sono intasate non sono più utilizzabili e la stampante sarebbe da buttare, a meno che qualcuno sia in grado di andare a sturare un ugello pensato per fare passare una goccia di liquido di 5 milionesimi di milionesimo di litro.

Approfondendo il discorso si scopre che la Canon ha risolto il problema mettendo le testine di stampa direttamente sulla cartuccia di inchiostro. Questo significa che se le testine si intasano è sufficiente cambiare la cartuccia e si hanno automaticamente testine nuove e pulite. La Epson invece ha le testine fisse nella stampante, e quindi sembrerebbe che la prima marca sia migliore della seconda. Approfondendo ancora per capire perchè anche la Epson non abbia adottato la soluzione delle testine cambiabili insieme alle cartucce come ha fatto la Canon, ho scoperto che ci sono due meccanismi per sparare l'inchiostro sulla carta: Termico e Piezoelettrico. A grandissime linee (e non dirò che il motivo per cui rimango generico è non tediarvi, ma in realtà rimango generico perchè non saprei addentrarmi ulteriormente nell'argomento) quello Termico scalda la gocciolina di inchiostro fino a quando questa, per l'espansione dovuta all'aumento di calore, viene espulsa sulla carta, mentre quello Piezoelettrico deforma un cristallo fatto di qualcosa e questa deformazione lascia passare la gocciolina, che quindi non ha bisogno di essere scaldata. Per questo motivo la Epson sostiene che nel suo caso le testine non si intaseranno e quindi non ha bisogno di metterle sulle cartucce, e sempre per questo motivo le stampe della Canon appena fatte hanno un po' quell'effetto bagnato dovuto al fatto che la gocciolina quando arriva sulla carta è bella calda e quindi ha bisogno di raffreddarsi prima di asciugarsi.

Ma le differenze non sono finite: queste stampanti usano 4 colori per stampare: il nero che viene principalmente usato per il testo e per le cose in bianco e nero, e poi azzurro, magenta, e giallo, e con questi si riescono a fare tutti i colori, come nell'immagine sotto:

La stampante Canon funziona con 2 cartucce; una per il nero, e una con tre serbatoi per i 3 colori. Questo significa che se finisce uno dei tre colori la cartuccia è da cambiare anche se degli altri due colori c'è ancora molto inchiostro, e questo è ovviamente uno spreco (un mio collega in pausa pranzo mi ha detto che ci sono software per cui se un colore finisce allora la stampante usa gli altri due per creare quello esaurito, ma - supponendo che finisca il giallo e stando alla figura sopra - non capisco come l'azzurro e il magenta combinati insieme possano supplire alla mancanza di giallo). Oltre allo spreco di dovere cambiare una cartuccia perchè uno solo dei tre colori è esaurito le cartucce Canon hanno motivo di costare di più in quanto non sono solo dei serbatoi ma hanno le testine integrate.

La stampante Epson invece funziona con 4 cartucce, una per ogni colore, e quindi se un colore si esaurisce basta cambiare la cartuccia di quello e usare gli altri fino ad esaurimento (ma bisogna fidarsi del fatto che queste testine Piezoelettriche non si intasino anche loro come le altre).

Quindi? Quindi non è per niente ovvio quale delle due sia la migliore scelta, e tenete presente che abbiamo valutato solo due degli aspetti che si dovrebbero considerare, non abbiamo cioè considerato la risoluzione della stampa, la velocità, la resa dei colori, la qualità nella stampa di testo e invece quella nella stampa di fotografie, le specifiche della funzione scanner, le specifiche della fotocopiatrice, l'interfaccia, il peso, la rumorosità e la bellezza dell'oggetto (perchè no?).

Vi farò sapre cosa ho comprato, se mai la comprerò.



Rimborso Ryanair - II° puntata - Il Modulo

Una volta procurata la Lettera di Assenza (che ho descritto nella I° Puntata) ci si mette a caccia di come si fa a fare la richiesta di rimborso, e dopo un po' di navigazione a vista si approda a scaricare un PDF che contiene ... Il Modulo.

Avere una laurea in Giurisprudenza e qualche anno di praticantato in uno studio notarile è sicuramente d'aiuto nel compilare Il Modulo, il quale - ancora - sembra fatto apposta per scoraggiare anche la persona più determinata dal compilarlo e inviarlo. Il Modulo consta in 14 pagine di domande, spesso non chiare, e negli altri casi poco chiare, che hanno lo scopo di raccogliere le informazioni per cui il rimborso viene richiesto. Non è chiarissimo dove vada inviato perchè girovagando per le FAQ a volte si trova che bisogna mandare una mail (alla quale molto probabilmente si otterrà una risposta automatica, come nel caso della Lettera di Assenza), a volte ad un indirizzo diverso, ma nella seconda pagina de Il Modulo si trova un indirizzo fisco (postale) in Inghilterra, precisamente nella sconsciuta cittadina di Hoddesdon.

A questo punto è naturale chiedersi se compilarlo in italiano o in inglese; Il Modulo effettivamente è in italiano, e quindi compilarlo in inglese sarebbe quantomeno strano, ma è naturale che sorga il dubbio che magari scrivere parole come "laringofaringite" e "chiedo il rimborso per annullamento" possano diventare un'altra scusa per farsi rimbalzare Il Modulo in quanto non comprensibile. Alla fine l'ho compilato in italiano. Le domande a volte si ripetono, in forme diverse, ma chiedono info già richieste qualche pagina prima, forse allo scopo di prendere in castagna il compilatore in caso di contraddizione.

Ad ogni modo è veramente poco chiaro; ci si scontra con il linguaggio burocratico che è quello che ti fa tirare degli accidenti ogni volta che c'è da compilare qualcosa legato alla Pubblica Amministrazione.

Nel caso di malattia è anche necessario fare compilare alcune pagine dal proprio medico, che deve apporre firme e timbri. Nel mio caso, come detto nella prima puntata, la richiesta è per la malattia di mia sorella, malattia che ha impedito anche a mia nipote (figlia di mia sorella) di viaggiare in quanto minorenne; in questo caso non è chiaro come debba essere compilato visto che il richiedente del rimborso sono io (che ho pagato il volo), ma richiedo il rimborso per un'altra persona (mia sorella), e anche per una seconda (mia nipote) il cui annullamento è una conseguenza. Tutte queste cose aumentano il rischio di commettere errori, di non rispettare le richieste (semplicemente perchè Il Modulo non è sufficientemente generico per contemplare anche queste situazioni), e quindi di vedersi rifiutare il rimborso. Nel mio caso si è messo di traverso anche il medico di mia sorella, il quale si è dimostrato poco incline ad ottemperare alla richiesta di apporre la propria firma et timbro sul famigerato Il Modulo, e non si capisce bene il perchè visto che non stavamo certo chiedendogli di dichiarare il falso. Così ci ha fornito, oltre al Certificato Medico, un foglio con le proprie generalità, firma e timbro che avrebbe dovuto sostituire - secondo lui - la compilazione delle ultime due pagine, foglio che ho allegato insieme a tutto il resto.

Un altro punto è la cifra di cui si chiede il rimborso; infatti la cifra che io ho pagato è un totale che comprende: volo per 4 persone + tasse varie + costo dell'assicurazione. E quindi sorge il dubbio di quale sia l'importo da dividere per 4 e moltiplicare per due. Alla fine ho deciso di fare: (volo + tasse) / 4 x 2, contando sul fatto che se chiedo di più di quello a cui ho diritto ci penseranno loro a fare il calcolo giusto e darmi di meno, mentre se chiedo di meno di quello a cui ho diritto dubito fortemente che mi daranno il giusto, cioè più di quello che ho chiesto.

Alla fine, diciamo che ho compilato tutto quello che il buon senso mi suggeriva e ho allegato a Il Modulo ben 7 documenti:

a) l'email della Ryanair con il codice di prenotazione (quella che arriva appena confermata la prenotazione)
b) l'email della ricevuta Ryanair (che arriva qualche giorno dopo la conferma della prenotazione)
c) l'email della seconda ricevuta, in quanto dopo avere prenotato il volo ho deciso di aggiungere un bagaglio da imbarcare che ho provvidamente deciso di intestare a mia sorella, e che quindi non abbiamo potuto usare (ho anche chiamato il call center, sempre a X euro al minuto, per chiedere se si poteva spostare il bagaglio da una persona ad un'altra, ma non c'è stato verso)
d) la Lettera di Assenza
e) la copia della carta di identità di mia nipote per dimostrare che è veramente figlia di mia sorella (colei per la quale c'era un certificato medico a giustificare la richiesta), visto che per ovvi motivi ha un cognome diverso
f) il certificato medico
g) il famigerato foglio con i dati del dottore restio a compilare la parte di sua competenza

Ho scannerizzato tutta 'sta carta - per conservare per me una copia del tutto - e poi ho infilato i fogli in una busta e spedito il tutto a Hoddesdon per la modica cifra di 9,75 euro.

Continua.

sabato 12 ottobre 2013

Comprare una stampante - I° Puntata - La stampante non serve

Stampare delle informazioni sulla carta è un retaggio del passato. Le informazioni oltre all'utilità ìnsita nell'informazione stessa, hanno il pregio di essere distribuite e condivise all'infinito. Una mela è una mela, se la do ad un'altra persona non ce l'ho più io, se l'altra persona me la restituisce non ce l'ha più lei. Una informazione che posseggo io posso darla ad un altra persona e il risultato finale è che entrambi possediamo quell'informazione. L'altro punto è la velocità con cui questa informazione è distribuibile; se per passarla ad un'altra persona devo riportarla su un supporto fisico e poi spostare questo supporto nello spazio passerà molto tempo. Uno scienziato di 200 anni fa scriveva una sua scoperta su carta, poi la spediva tramite un corriere che - a cavallo - la portava a 300 km di distanza per condividerla con un altro scienziato, arrivando 1 mese dopo. Le informazioni in formato elettronico possono essere mandate ovunque nel mondo in meno di 1 secondo, mentre se vengono trasferite sulla carta devono viaggiare nello spazio, non più a cavallo, ma con auto, treni e aerei. Un esempio di questa aberrazione è quello che segue: l'azienda A crea una fattura con il computer; la fattura viene stampata, imbustata e spedita; dopo 5 giorni in cui ha viaggiato su furgoni, camion, e motorini da postino, arriva all'Azienda B; un impiegato dell'Azienda B apre la busta, legge la fattura e la inserisce nel computer dell'Azienda B. La fattura passa dallo stato elettronico, allo stato fisico, e poi di nuovo allo stato elettronico. Un altro caso è che l'Azienda A mandi la fattura all'Azienda B via fax. È più moderno, riduce il tempo di spostamento ma aumenta i cambi di stato. La fattura è creata sul computer e quindi è fatta di bit; viene stampata e quindi passa su carta; il fax la legge la carta e la trasforma in bit per inviarla via telefono; il fax che la riceve trasforma i bit in carta; e alla fine l'impiegato dell'Azienda B la ritrasforma in bit inserendola nel computer. La fattura creata sul computer dell'Azienda A, avrebbe potuto viaggiare e arrivare al computer dell'Azienda B in qualche decimo di secondo senza mai transitare nello stato fisico. Le informazioni quindi, se mantengono il loro stato elettronico, possono viaggiare ovunque a tempo zero, mentre se passano ad uno stato fisico hanno la limitazione di doversi spostare nello spazio con dispendio di tempo e mezzi di trasporto.

Un altro motivo per cui la gente stampa è quello di avere disponibili le informazioni senza dovere accendere il computer: trovo un articolo interessante ma non ho tempo per leggerlo subito, allora lo stampo, e poi lo leggo quando posso, mentre viaggio su un treno, sotto l'ombrellone, o in qualsiasi altro posto dove non ho la possibilità di riaccendere il computer per andare a leggerlo. Questa necessità è ormai superata dal fatto che smartphone, tablet e la rete cellulare, permettono di accedere alle informazioni ovunque ci troviamo, anche in mobilità, in treno, mentre mi sposto su una tangenziale o aspetto che arrivi l'autobus.

Per questi motivi l'utilizzo delle stampanti è sempre più superato; negli uffici furoreggiano ancora perché questi sono legati a regole di archiviazione dettate da leggi pensate 50 anni fa (ridicoli i mega armadi metallici in cui si stipano i raccoglitori di documenti cartacei che in formato elettronico starebbero su una scheda di memoria di 1 cm x 1 cm e sottile come un francobollo), mentre nell'utilizzo casalingo vengono usate principalmente per stampare fotografie, e anche qui sfugge il motivo perché le foto oggi sono fruibili in 1000 modi quando sono elettroniche (Facebook, Twitter, email, ...) mentre sono ingombranti ed estremamente immobili una volta che sono su carta, oltre a scolorire.

Per rendersi desiderabili quindi, le stampanti sono state arricchite di funzionalità come quella di essere fotocopiatrici e scanner. Quest'ultima è la più interessante, soprattutto perché è l'opposto di una stampante, cioè trasforma la carta in informazioni elettroniche, con tutti i vantaggi di cui abbiamo parlato prima. Per esempio, le assicurazioni online inviano i contratti di assicurazione ai clienti via email; questi contratti devono essere restituiti firmati all'assicurazione, quindi il cliente deve stamparli per poterli firmare, e poi ha due possibilità: 1) restituirli firmati per posta 2) scannerizzarli e inviarli via email. Se esistesse un concetto di firma elettronica non ci sarebbe nemmeno il bisogno di stamparli. Un altro caso è quello delle assicurazioni personali che rimborsano le spese mediche; solitamente l'assicurato deve inviare per posta le richieste del medico e le fatture degli ospedali o centri medici; ultimamente tutte si stanno attrezzando per ricevere questi documenti via email e per avere siti che permettano di caricare questi documenti dal proprio PC, per cui uno scanner è utile per trasformare tutta 'sta cartaccia in immagini che viaggiano ovunque molto più facilmente (ovviamente sarebbe meglio che anche le richieste del medico e le fatture degli ospedali nascessero in formato elettronico e non passassero mai allo stato cartaceo).

A questo punto bisogna scegliere la stampante multifunzione da comprare.

Continua.

giovedì 3 ottobre 2013

Rimborso Ryanair - I° puntata - Lettera di Assenza

Ho comprato un volo Ryanair per 4 persone, me compreso. Purtroppo, pochi giorni prima della partenza, una delle 4 persone, mia sorella, si è ammalata e non è potuta partire. Un'altra delle 4 persone era la figlia di mia sorella, ed essendo minorenne è dovuta rimanere a casa in quanto non poteva viaggiare se non in compagnia di sua madre.Visto che avevamo l'assicurazione comprata contestualmente al volo, ho deciso di utilizzarla per chiedere il rimborso dei voli non usufruiti.

Sono alcuni anni che volo solo con la Ryanair e, non avendo mai avuto bisogno di altro che non fosse la prenotazione, il pagamento, e il volo stesso, mi sono sempre trovato bene; costi contenuti (viaggiando con il solo bagaglio a mano), puntualità, nessun problema. In questa occasione invece il mio rapporto con la compagnia è uscito dal flusso standard, quello cioè in cui il cliente sceglie, prenota, paga e vola.

Lettera di Assenza.

Per richiedere il rimborso dei voli non utilizzati è necessario farsi dare dalla compagnia la così detta "Lettera di Assenza", chiamata anche "Lettera di no-show". Con questo documento la compagnia certifica che la persona Tal Dei Tali effettivamente non è salita sull'aereo per cui aveva comprato il biglietto.

Cercando tra le FAQ del sito Ryanair, si atterra alla pagina "Assicurazione per il viaggio":

Figura 1 - Pagina "Assicurazione per il viaggio"
Qui si legge che per avere la Lettera di Assenza c'è da pagare 10 Euro per ogni lettera, ma che questa tassa non si applica ai clienti che hanno acquistato l'assicurazione con Ryanair (come nel mio caso), e che questi clienti - per avere la Lettera di Assenza - devono contattare un certo indirizzo di posta elettronica.

Scrivendo all'indirizzo email specificato però si ottiene una risposta automatica che - fondamentalmente - dice che non è permesso fare richieste ai residenti di una lista di paesi europei, tra i quali l'Italia !


Figura 2 - Email automatica di risposta

Allora ho provato a cliccare il link per il "call center Ryanair" che appariva nella pagina a Figura 1; questo link manda alla seguente pagina:

Figura 3 - Pagina dei "Contatti"

In questa pagina, nella sezione "Lettere di assicurazione", ci sono i link per avere la Lettera in caso di cancellazione del volo, ritardo del volo e voli non utilizzati, quest'ultimo è quello che serve a me. Cliccando sul link però si viene rimandati alla pagina della Figura 1, nella quale si dice di mandare una email :-)

In pratica il cliente viene inserito in un loop infinito: nella pagina "Assicurazione per il viaggio" gli viene chiesto di mandare una email, ma l'email non è accettata se si abita in Italia; l'alternativa alla email è un link che manda alla pagina dei "Contatti" dalla quale si viene reindirizzati alla pagina "Assicurazione per il viaggio".

Arrivati a questo punto si è già perso un bel po' di tempo per:
  • scrivere l'email (in inglese sperando di fare cosa gradita), allegando la mail originale di prenotazione e chiedendo di ricevere la Lettera di Assenza
  • ricevere e leggere la risposta automatica che ci informa che non era il caso di mandare una email
  • fare 2-3 volte il giro del loop infinito
  • cercare alternative
  • non trovare alternative
e si comincia a considerare l'idea di lasciare perdere (che è esattamente quello che vogliono loro).

Quello che bisogna fare è aprire la sezione "Numeri telefonici per la prenotazione" che si trova nella pagina dei "Contatti" in Figura 3 (i "Numeri telefonici per esigenze di assistenza speciale" non vanno bene in quanto servono solo per persone che devono segnalare condizioni particolari di aiuto nelle quali hanno bisogni di volare).

In questa sezione si trova un numero di telefono da chiamare. Il numero dovrebbe servire solo per le prenotazioni, ma ci si prova lo stesso. Ovviamente il numero da chiamare è un 899 o un 895, cioè numeri di telefono che costano come gli assassini, e siccome le compagnie telefoniche - dopo che varie persone si erano rovinate con questi numeri ricevendo bollette da migliaja di euro per avere chiamato delle hotline - sono state costrette a bloccarli di default, è molto probabile che il proprio telefono fisso (se si appartiene alle persone che ancora pagano un abbonamento per avere un telefono fisso) non possa chiamare questi numeri, e quindi bisogna chiamare usando il cellulare pagando una tariffa ancora più cara di quella indicata sul sito (nel mio caso: 1,89 euro al minuto, più uno scatto alla risposta di cui non ricordo l'importo). Ovviamente si chiama varie volte, perchè la linea cade, perchè qualcosa non funziona, e quando tutto va bene si viene inseriti in una coda di attesa, aspettando che un operatore si liberi, e che un bel po' di credito venga scaricato dalla propria SIM.

Paradossalmente durante l'attesa, si ascoltano messaggi pubblicitari che reclamizzano gli incredibili vantaggi di comprare una assicurazione di viaggio.

Alla fine dell'attesa, una ragazza che parla italiano con accento dell'Est Europa ci risponde, ci chiede un po' di info (numero di conferma del volo, indirizzo email, data di nascita, ecc...) per avere conferma che siamo la persona giusta per chiedere la famigerata Lettera di Assenza, e ci informa che ci verrà recapitata al nostro indirizzo email.

L'unica cosa buona è che - come la prima pagina recitava - se l'assicurazione è stata comprata sul sito Ryanair contestualmente all'acquisto del volo, allora non si devono pagare i 10 Euro per avere la Lettera di Assenza, salvo pagare il costo della telefonata. Nel mio caso circa 10 Euro :-)

Continua qui: Rimborso Ryanair - II° puntata - Il Modulo

Ascoltare MP3 su autoradio non predisposta

Avendo una Focus I serie del 2002 mi si è posto il problema di come potere ascoltare in macchina degli MP3. Quando ho comprato la macchina ho richiesto la radio con il lettore CD; a quei tempi i CD erano avanguardia per le persone normali, e al momento dell'acquisto era ancora possibile montare una radio con il lettore di cassette ! Nel giro di 10 anni i CD audio hanno fatto in tempo a diventare preistoria, e l'ascolto è evoluto verso l'MP3. La mia radio, modello "6000 CD RDS EON", però legge solo CD con tracce audio, e non CD di MP3.

Il frontale della mia radio è questo:

Questo significa che per ascoltare i miei MP3 devo masterizzarli come tracce audio sul CD, perdendo così la compattezza tipica dell'MP3. Il processo di masterizzazione è lento e superato; come se non bastasse il mio scopo non era ascoltare musica ma dei Podcast MP3 di svariati MB, che trasformati in tracce audio rendevano il CD un supporto sufficiente a contenerne al massimo 3. Infatti un Podcast di 20 minuti, in MP3 ha una dimensione di circa 20 MB. Se avessi potuto trasferirlo sul CD come semplice file, ne avrei potuti mettere alcune decine, ma trasformato in una traccia audio di 20 minuti non potevo andare oltre i 3 Podcast dato che un CD ha tipicamente una capacità di circa 60 minuti. La mia macchina inoltre non disponeva di prese AUX in cui inserire il jack di un lettore MP3 esterno.

La prima soluzione che ho provato è stata quella di un FM Transmitter.

Questo accrocchio è una specie di capolavoro della tecnologia a basso prezzo. Lo si inserisce nella presa dell'accendisigari; ha una porta USB, la possibilità di leggere delle memory card, e trasmette gli MP3 su una certa frequenza FM che si può impostare a scelta. La portata del trasmettitore è solo di qualche metro, quanto basta per raggiungere l'antenna della macchina. La radio dell'auto deve essere sintonizzata sulla stessa frequenza sulla quale il Transmitter sta trasmettendo, e magicamente in radio si sentono i propri file. Il giro è un po' tortuoso: gli MP3 vengono letti e trasmessi in FM, le onde radio vengono captate dall'antenna e così arrivano alla radio. È come avere una emittente radio sempre con sè, e se fossimo in coda al semaforo e il nostro vicino avesse la radio sintonizzata sulla stessa frequenza su cui il nostro accrocchio sta trasmettendo, anche lui sentirebbe la nostra musica. Dopo averne visionati alcuni modelli su internet ho provato in un negozio di cinesi e l'ho trovato a 12.90 €, con tanto di display e telecomando. Incredibile!!! C'è anche la presa AUX, per cui gli si può connettere un lettore MP3 esterno. La confezione è anche curata; non si riesce a capire come possa costare così poco.

La controindicazione di questi trasmettitori è che se si imposta una frequenza sulla quale trasmette anche una radio vera, quest'ultima vince poiché ha un segnale per forza di cose più potente, e quindi anziché sentire i propri MP3 si sentirà la radio che sta trasmettendo. Per potere ascoltare i propri MP3 in questo modo bisogna quindi trovare una frequenza libera e impostarla sia sul trasmettitore che sulla propria radio. Visto che ci troviamo in macchina e quindi ci stiamo muovendo, la frequenza che è libera all'inizio del viaggio può non esserla più dopo pochi km. Sul mio tragitto casa-lavoro, ne avevo trovata una sempre libera, e quindi non avevo problemi. Ma vi assicuro che, soprattutto nei pressi di grandi città, è molto difficile trovare frequenze su cui non sta già trasmettendo qualche radio ufficiale, e anche quando la si trova le condizioni cambiano continuamente. Altra controindicazione è che la qualità audio è piuttosto bassa; per ascoltare Podcast parlati va più che bene, ma per la musica lascia un po' desiderare. Ultima controindicazione, tipica di chi come me ascolta Podcast molto lunghi, è che non si può navigare all'interno del file, almeno con il modello di FM Transmitter che ho io; questo significa che se ho un file di 1 ora, e il mio viaggio casa-lavoro dura 20, quando arrivo spengo la macchina e il Transmitter si spegne; quando torno in macchina il file riprende dall'inizio e quindi riesco sempre ad ascoltare solo i primi 20 minuti del brano, non posso scorrerlo velocemente fino al punto in cui avesso smesso di ascoltarlo, ma devo partire sempre dall'inizio; una limitazione che - nel mio caso - rendeva l'oggetto non utilizzabile.

Allora mi sono messo alla ricerca di altre vie per potere ascoltare MP3 su una macchina con una radio vecchia non predisposta, e ho scoperto che esistono delle "interfacce" fatte apposta. Le marche più famose sono Phonocar e Xcarlink.

http://www.xcarlink.it/connettore_2x6.html

http://www.phonocar.it/media/userfiles/manuali/Comp_5_851_52_53_54_06_09.pdf

Queste interfacce tipicamente si inseriscono nella radio dell'auto nell'ingresso del caricatore CD; la radio non si accorge della differenza perchè le interfacce usano lo stesso protocollo di trasmissione che usa il CD Charger, e quindi la radio riproduce il segnale in arrivo sulla porta e il gioco è fatto. Naturalmente, spendendoci qualche ora, sono riuscito a trovare una versione cinesata anche per questo genere di oggetto, a circa metà prezzo rispetto alle marche blasonate.

http://www.ycarlink.com/pd_10527_Car-MP3-Interface-for-Ford-12-pin-4050-RDS-4500-4600CDR-5000RDS-5000RDS-EON-6000CD-RDS-6000-MP3-7000RDS-.htm

La marca dell'oggetto è Yatour e si compra tranquillamente su Amazon.




Il montaggio è semplicissimo (la cosa più complicata è procurarsi i ferretti per estrarre la radio dal cruscotto senza usare metodi fai da te; io sono ricorso ad un mio amico che fa il meccanico e li aveva), basta inserire lo "spinotto" nell'ingresso del CD Charger che si trova dietro la radio, poi l'interfaccia si può comodamente posizionare nel cassetto porta oggetti. Gli ingressi offerti sono: USB, SD e AUX.

Io uso una chiavetta USB, anche se da qualche parte ho letto che forse le schede SD sono più veloci. L'interfaccia funziona benissimo. Sulla chiavetta bisogna fare delle cartelle chiamandole CD01, CD02, ... CD06, come suggerito dal manuale e in queste cartelle si mettono i propri MP3. Il significato dei nomi di queste cartelle è sempre dovuto al fatto che l'interfaccia inganna la radio facendole credere di dialogare con un caricatore CD e tipicamente i caricatori hanno 6 CD, che probabilmente si chiamano CD01, CD02, ... fino a CD06. Questa cosa delle cartelle è una ulteriore comodità perchè anizhcè avere un elenco piatto di MP3, questi si possono organizzare in 6 cartelle diverse, e le cartelle si selezionano con i 6 pulsanti che si trovano sul frontale dell'autoradio.  Il sito del produttore consiglia di mettere al massimo 99 file in ogni cartella, ma non c'è un limite reale; il motivo di questo suggerimento è che il display delle radio tipicamente ha solo due cifre per indicare il brano, e quindi se si mettono più di 99 brani poi il 101 viene indicato come 01, il 102 come 02, ecc... quindi può fare confusione.

Funziona bene il playback, ovvero spegnendo la radio o passando all'FM, quando si torna sul CD,  il brano che si stava ascoltando, anzichè ripartire dall'inizio, riparte dal punto esatto in cui era stato abbandonato. La qualità audio mi sembra più che buona (non sono un audiofilo). Il passaggio da una canzone alla successiva è veloce e senza incertezze. Si può anche cliccare il brano successivo a ripetizione, magari per passare avanti di 20-30 canzoni e non ci sono problemi. Si può anche andare avanti o indietro all'interno di un brano senza problemi. Non so cosa facciano in più le interfacce di marchi più blasonati; probabilmente riproducono un suono di migliore qualità, oppure la mia interfaccia tra un anno si brucia mentre quelle di marca durano una vita.

Con Podcast di 100 MB (più di 1 ora e mezza) l'interfaccia fa più fatica e ci pensa abbastanza prima di cominciare a riprodurli; all'inizio sembra che vada in crisi, ma poi il brano parte; bisogna pazientare un po'. Il playback in questi casi è piuttosto lento perchè evidentemente ci mette un po'a ritrovare il punto in cui il file era stato abbandonato. Con Podcast 30-40 MB invece se la cava decisamente meglio. Una soluzione alternativa per gestire file così grandi è quella di metterli in un lettore MP3 o sul telefono e collegare quest'ultimo all'ingresso AUX dell'interfaccia.

Un'altra cosa da segnalare, ma non è dovuta all'interfaccia, bensì alla radio: quest'ultima fondamentalmente è stata pensata per ascoltare musica, e i brani musicali durano alcuni minuti; il display indica il tempo di esecuzione del brano, e - sempre ascoltando i miei Podcast lunghissimi - ho notato che quando arriva a 29:59, cioè 30 minuti, poi anzichè andare avanti, riparte a segnare dal 20:00 con il 2 che lampeggia. L'MP3 va avanti normalmente, ma il display indica 20:00 e riparte da lì per altri 10 minuti. Quando arriva ancora a 30 minuti, poi riparte da 20. Evidentemente più di 10 anni fa non si aspettavano che un brano durasse più di 30 minuti e quindi lì la radio arriva in una situazione che non sa gestire correttamente. Non è un problema comunque.

L'interfaccia è disponibile con spinotti che si adattano a modelli di radio delle marche di auto più diffuse.