martedì 19 novembre 2013

Rimborso Ryanair - III' puntata

L'interazione è andata meglio di quanto mi aspettassi. Dopo avere inviato la documentazione via posta cartacea (con una ricevuta di ritorno che non mi è mai arrivata), ho ricevuto una email in cui mi si chiedeva di compilare la parte del Certificato Medico presente ne Il Modulo che - causa inottemperanza del medico di mia sorella - non era stata compilata debitamente. Allegato alla mail c'era un pdf con la parte de Il Modulo relativa solo al certificato. Non posso certo attribuire questo "respingimento" ad un disservizio della compagnia assicuratrice visto che, da un punto di vista formale, Il Modulo in effetti da questo punto di vista peccava, o meglio, le informazioni richieste erano tutte presenti, ma non erano nel formato richiesto. Così, dopo una telefonata al medico per capire se i motivi per i quali si era rifiutato di compilare Il Modulo erano concreti o dovuti a bizzarria personale, e avendo appurato che delle due ipotesi la seconda era quella giusta, sono riuscito ad avere i fogli compilati come richiesto. Nel frattempo avevo risposto alla mail chiedendo se potevo inviare loro la documentazione che richiedevano via mail, anzichè spedire un'altra busta con costi connessi, e vista la risposta affermativa, ho scannerizzato questi nuovi fogli e li ho inviati come pdf.

Nel giro di pochi giorni (4-5 gg) ho ricevuto una risposta - sempre via mail - in cui mi si informava che la mia richiesta di rimborso era stata accettata, che l'importo sarebbe stato accreditato sul mio conto entro 20 giorni, e inoltre era presente l'importo del rimborso e un dettaglio di come era stato determinato. Ovviamente si trattava di una cifra inferiore a quella richiesta, ma - come precistato nella II puntata - io mi ero tenuto alto, considerando nel mio calcolo anche le tasse, anche se comunque la differenza tra il rimborsato e la mia proposta era maggiore di quanto mi aspettassi.

Così, partendo dalla spiegazione dei costi rimborsati da loro, mi sono addentrato nei dettagli della Lettera di Assenza che a prima vista mi era sembrata particolarmente complicata, e da questa indagine sono addivenuto alle seguenti conclusioni.

Quella sotto è uno stralcio impersonale della Lettera di Assenza in cui si vede lo spaccato dei costi:



Le voci possono essere così spiegate (i costi sono per 4 persone):

1) Tariffa per il volo di andata: è il costo netto del volo di andata
2) Tariffa e tasse per il volo di andata: sono le tasse del volo di andata
3) Tariffa per il volo di ritorno: è il costo netto del volo di ritorno
4) Tariffa e tasse per il volo di ritorno: sono le tasse del volo di ritorno
5) Spesa per passeggero (BADM): non so, Business Administration ?
6) Spesa per passeggero (CANX): non so, Cancellazione ?!?
7) Spesa per passeggero (ETS): Emission Trading System, un balzello di cui si trovano articoli vari
8) Spesa per passeggero (WC): è il costo del check-id online, WC = Web Checkin
9) Spesa per passeggero (BBG1): è il costo per l'unico bagaglio che avevamo previsto (forse se ne avessimo considerato più di uno, gli altri sarebbero stati BBG2, BBG3, ...)

Naturalmente i costi 2) e 4) non vengono considerati per il rimborso perchè si tratta di tasse. In realtà nella mail che mi ha mandato la compagnia assicuratrice, una nota informava che se si vuole richiedere il rimborso anche di queste allora bisogna rivolgersi direttamente alla Ryanair, ma visto l'importo esiguo non ho ritenuto opportuno imbarcarmi in un'altro tunnel burocratico come quello da cui stavo uscendo.

I costi 1), 3) e 8) sono stati considerati e divisi per 2, correttamente visto che richiedevo il rimborso per 2 persone su 4. Purtroppo questa divisione è stata applicata anche al costo del bagaglio 9), cosa sulla quale non mi trovavo d'accordo visto che il bagaglio era intestato ad una persona che non ha volato e quindi non abbiamo potuto imbarcare niente.

Non erano stati considerati i costi 5), 6) e 7) (BADM, CANX, ETS). Inoltre, per ogni persona, la compagnia toglie una franchigia di 15 euro, che comunque è prevista dal contratto.

La mail di rimborso concludeva con una frase che, riassunta, lasciava aperta la possibilità di chidere spiegazioni; questa cosa la considero un punto positivo, visto che generalmente - sebbene il testo di queste comunicazioni debba attenersi ad una gentilezza di prassi - si tende a scoraggiare il cliente a "disturbare" ulteriormente. Ho quindi approfittato per chiedere spiegazioni sulla determinazione del costo, chiedendo informazioni sulle voci di costo non considerate e sul frazionamento del costo del bagaglio.

E' comunque sbagliato accontentarsi in queste situazioni; queste compagnie infatti hanno tutto l'interesse a fare in modo che la gente parta completamente scoraggiata, pensando qualcosa come "ci provo ma non servirà a niente", e poi si senta miracolata quando la compagnia risarcisce, anche solo parzialmente, quanto dovuto; in questo modo il risarcito tende a sopravvalutare quanto riceve, proprio perchè inaspettato, e si accontenta anche di un importo minore, e il risarcente - contando su questo effetto - prova a lucrare sulla differenza tra quanto avrebbe dovuto sborsare e quanto effettivamente sborsato. Non insinuo che sia stato questo il caso ma - e qui parlo di opinioni personali, anche in considerazione della protezione che banche e assicurazioni godono da parte dei governi, oltre che da nutrite schiere di avvocati - non ritengo remota la possibilità che qualche compagnia... ci provi.

Ad ogni modo la mia richiesta di spiegazioni (e implicitamente di rivedere al rialzo l'importo rimborsato) è stata ignorata, e dopo un po' ho ricevuto il bonifico per la somma determinata dalla compagnia. Ho ritenuto non valesse la pena proseguire con la trafila per ottenere la differenza, anche perché temevo si dovesse ricorrere e impelagarsi in un pantano ancora più difficile.

Personalmente, viaggiando con persone equilibrate ed esponendosi per importi non rilevanti, ritengo non sia conveniente fare l'assicurazione, anche perché questa ha un costo fisso, non dipendente dal prezzo del biglietto, e quindi spendere 17 euro a persona per un biglietto da 50 euro è molto meno sensato che spenderne 17 per un biglietto da 500. Inoltre con il giochetto delle tasse esplicite e implicite una persona che spende 200 euro per un biglietto senza avere visibilità di come sia frazionato questo importo nelle sue varie voci di costo, potrebbe scoprire - al momento del rimborso - che 180 erano tasse interne, e quindi non soggette a rimborso, e 20 il vero prezzo del volo, da cui avere diritto solo alla restituzione di questi ultimi, meno la franchigia, meno le spese per avere tutti i documenti, meno lo sbattimento, meno bla bla bla... Non conviene.